Le Zone franche (Free Zone) di Dubai sono state istituite per incoraggiare il commercio e gli investimenti esteri. Nel 1985, l’inaugurazione della Zona franca di Jebel Ali (JAFZ) è stata un modello per le normative e gli incentivi, e si è dimostrata un tale successo che il modello è stato replicato ripetutamente a Dubai e negli altri Emirati.

Tradizionalmente, tutte le compagnie dovevano essere almeno per il 51% di proprietà di un cittadino degli UEA; le attività registrate in una Zona franca, invece, possono essere al 100% di proprietà estera. Inoltre si offre l’esenzione da imposte e diritti doganali, e dazi nulli su esportazioni e importazioni. I vantaggi commerciali comprendono inoltre l’assenza di restrizioni sulla selezione di personale e sulle sponsorizzazioni. Per molte società, aprire una sede in una delle tante Zone franche è una prospettiva interessante, soprattutto perché Dubai è in una posizione strategica e offre un contesto di mercato libero, infrastrutture all’avanguardia, stabilità politica, economia in espansione e politiche di esenzione fiscale.

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Tra le operazioni contrattuali e filo-societarie con profili di internazionalità si assiste ad una intensificazione dei conferimenti – in sede di costituzione e di sottoscrizione di aumento di capitale – di immobili siti all’estero, in società con sede legale in Italia. Negli ultimi mesi, in particolare, siamo stati chiamati ad analizzare la conferibilità di immobili (alcuni gravati da diritti reali di garanzia e vincoli reali in genere) siti negli USA – specificatamente nello Stato di New York – di cui è proprietario un cittadino italiano, in una Società a Responsabilità Limitata italiana. Continue Reading